...Intervista al doppiatore di Ryoga ovvero Riccardo Rossi...

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    L'INTERVISTA

    Tu sei il più piccolo di una famiglia di doppiatori, ma chi è stato il primo di voi a dedicarsi al doppiaggio?
    Il primo di noi è stato mio fratello Massimo con un film della Walt Disney, poi Emanuela e infine io. Anche il mio primo lavoro è stato con un film della Walt Disney dal titolo "Gli Aristogatti"... non è stato facile perché essendo ancora piccolo non sapevo leggere, e quindi dovevo imparare le battute a memorie e poi ripeterle.

    Quanti anni avevi?
    Cinque anni. Nonostante ciò, superai il provino e mi affidarono il personaggio del gatto Matisse.

    Quindi hai lavorato anche con il grande Renzo Montagnani, che ricordo hai di lui?
    Sì, lui dava la voce al gatto Romeo, comunque stiamo parlando sempre di molti anni fa.

    Una domanda classica, quanto ti ha aiutato essere fratello di due famosi doppiatori?
    Ti sembrerà strano, ma al contrario di quanti molti pensano non ho avuto nessuna agevolazione. In quanto mia sorella e mio fratello, fanno questo lavoro come liberi professionisti e non sono vincolati da alcune società di doppiaggio. Perchè specialmente oggi, con i tempi serrati che abbiamo nelle produzioni, il prodotto deve essere fatto nel minor tempo possibile e nella maniera migliore. Ecco perché ci tengo a precisare non serve essere imparentati per lavorare.

    Smentisci questa voce!
    Sì, almeno per quanto riguarda la mia famiglia! Con questo non voglio dire che poi non ci siano delle eccezioni, ma ripeto visto che noi siamo degli attori professionisti (mio fratello, mia sorella...) e non degli imprenditori.

    Comunque non siamo i primi a farti questa domanda! Penso che anche altri già ti abbiano chiesto quanto è importante la parentela...
    Sì, è una domanda classica!

    Come mai, non avete mai pensato di diventare imprenditori?
    Sono scelte di vita, noi abbiamo visto che siamo più portati ad occuparci di doppiaggio che di imprenditoria. Mentre nel doppiaggio siamo affermati, come imprenditori troveremmo non poche difficoltà.

    Dopo "Gli Aristogatti", quali sono stati i tuoi lavori?

    Tantissime cose, purtroppo elencarli tutti mi risulterebbe difficile.

    Hai alternato la tua carriera con moltissimi cartoni animati, a grandi film e telefilm. Hai cominciato con cartoni come "Lulù l'angelo tra i fiori", "Cuore"…
    Questi che tu nomini sono solo alcuni. Sempre in quel periodo ho fatto anche molta televisione.

    Hai fatto "Walkie Talkie", a 10 anni se non sbaglio.
    Sì, era il 1974.

    Ti ricordi di cosa parlava quella trasmissione?
    Faceva parte della serie "La Tv dei ragazzi", all'epoca c'erano solamente il primo e il secondo canale. E questa trasmissione era una presentazione ai programmi che andavano in onda in quel periodo. Vi lavoravamo io che ero un bambino e il grandissimo attore Armando Bandini che aveva un cappello con sopra un elica, insieme presentavamo il palinsesto del pomeriggio.

    Quanto è durata la suddetta trasmissione?
    Se non ricordo male dalle 30 alle 40 puntate circa.

    Ebbe un grande successo!
    Sì, allora vista la poca concorrenza televisiva tutto aveva successo!

    So che hai lavorato anche con altri grandi personaggi.
    Sì, con Renato Rascel e tanti altri.

    Sei entrato a testa alta nel mondo del lavoro fin da bambino. Parliamo un attimo dei tuoi film, hai fatto "Pearl Harbor" ambientato nella seconda guerra mondiale.
    Sì, quello è uno dei miei ultimi lavori dove io davo la voce a Ben Affleck.

    Un altro grande film-verità che tu hai fatto è "Alive - Sopravvissuti", che parla di una sciagura aerea realmente accaduta.
    Esatto, io doppiavo Carlitos. Una storia vera, come da te detto, una curiosità è che i ragazzi oggi sono diventati una comunità, ed ogni Natale si incontrano.

    Ripercorrendo la tua carriera, la tua vita l'hai vissuta più nelle sale di doppiaggio che fuori; ma penso che anche attualmente sia ancora così.
    Esatto. Infatti adesso abbiamo doppiato un film che è uscito da poco al cinema che si chiama "Sahara" e un altro che si chiama "Spanglish", dove io doppio sempre Adam Sandler.

    Parliamo adesso di un grande telefilm "Arnold", dove tu davi là voce al fratello maggiore di lui, Willis, ed era un po' un anomalia perché tu sei il fratello minore nella realtà ed invece nella fiction interpretavi quello maggiore.
    Sì, sono il minore dei miei fratelli veri, però nella serie ero il fratello maggiore di un altro grande doppiatore che interpretava Arnold che è Fabrizio Manfredi, mentre il padre era il grandissimo Emilio Cigoli, purtroppo scomparso.

    Cigoli dirigeva soltanto?
    No, ha preso anche lui parte alla sit-com.

    Hai trovato difficoltà a rivestire la figura del fratello maggiore?
    No, perché Arnold fu la prima sit-com ad essere trasmessa in Italia, e noi ci divertimmo moltissimo a doppiarla anche perché di particolare aveva le risate sotto le battute.

    Le classiche risate americane! Si può dire che l’hai tenuta tu a battesimo la prima sit-com trasmessa in Italia?
    Sì, io e Fabrizio Manfredi.

    Quanti anni avevi al tempo della serie suddetta?
    Avevo circa 13 o 14 anni, ma devo dire che ne ho fatte parecchie di "prime cose". Perché sempre io e Francesca Guadagno doppiammo il primo cartone giapponese che arrivò in Italia che era "Heidi". Io ero Peter e lei Heidi.

    Un altro cartone animato giapponese era "Cuore" dove tu davi la voce al personaggio di Precossi. Però il tuo grande successo per il quale ancora oggi sei ricordato era il personaggio di Ataru in "Lamù".
    Sì, Ataru Moroboshi, che doppiai solamente per un certo periodo di tempo visto l’enorme quantità di lavoro che avevo all'epoca.

    Un altro telefilm è stato "Casa Keaton"…
    Sì, io davo la voce a Skippy.

    Johnny Depp è il personaggio che ormai ti appartiene nel campo del doppiaggio!
    Sì, lo doppio ormai da tanto tempo che lo considero mio!

    Tipo com’era per Ferruccio Amendola con Tomas Milian, un abbinamento perfetto che poi è diventato storico. Sai che hai un'omonimia con un altro personaggio della televisione che si chiama come te?
    Sì, pensa che siamo andati io, il mio omonimo e mia sorella al programma "NessunDorma" condotto da Paola Cortellesi dove abbiamo interpretato una scenetta molto divertente.

    Neanche a farlo apposta, tu hai dato la voce per lo spot pubblicitario del tuo omonimo, secondo te l’hanno fatto apposta?
    Probabilmente sì! Perché ormai c’è una certa amicizia tra noi, nata appunto da questa omonimia.

    Gli scherzi del destino! Tutti e due con lo stesso nome, e tutti e due lavorate nel campo dello spettacolo...
    L'omonimia piena, perché siamo nati nello stesso anno.

    Torniamo a te , per ben due volte hai lavorato insieme a tuo fratello e tua cugina in "Candy Candy" e "Hello Spank".
    Nel primo doppiavo 3 o 4 personaggi, ma il principale era Neil, mentre nel secondo ero Ryo.

    Hai doppiato moltissimi cartoni animati. Come è stato lavorare con i tuoi cugini?
    Bene. Abbiamo un buon affiatamento.

    Una domanda che già ho fatto a tuo fratello: c’è mai stata rivalità tra voi fratelli e voi cugini? Lui mi ha risposto di no, al contrario c’è stato un certo aiuto da parte di tutti, anche per te è stato così?
    Certamente, sai quando si lavora si cerca sempre di creare un'atmosfera tranquilla, serena.

    Un'altra grande serie televisiva è stata "La famiglia Bradford" , già ci lavorava anche tua sorella nella serie?
    No, io doppiai le prime 9 puntate per la S.A.S. che feci con un grande attore purtroppo scomparso che era Renzo Palmer; il resto della serie venne affidato alla C.D.C. dove poi mia sorella doppiò un personaggio.

    Un altro film storico è "Donnie Brasco" con Johnny Deep.
    Sì, io facevo la parte dell'agente di polizia infiltrato nella mala, una storia accaduta veramente nell'America degli anni 1970.

    Il primo momento in cui hai trovato difficoltà a fare doppiaggio?
    Il momento in cui per motivi di età ho iniziato a cambiare voce e quindi iniziavo a doppiare le persone più grandi.

    Quando hai cominciato a fare il direttore del doppiaggio?
    Ho cominciato con il film tratto da una storia vera dal titolo "Aria sottile", un film-denuncia commissionato dall'ente National Geographic, realizzato per denunciare le scalate a pagamento sull'Everest.

    Per quanto riguarda il teatro?
    Come ti ho detto, l'esperienza fatta con Renato Rascel al Teatro Parioli di Roma, per una commedia scritta da Maurizio Costanzo. Dopo però ho lasciato stare.

    Come mai?
    Perché mi sono dedicato di più al doppiaggio.

    Sui tuoi colleghi doppiatori che oggi non ci sono più, a cominciare da Renzo Montagnani, a chi devi qualcosa, o meglio chi ti ha insegnato qualcosa?
    Sicuramente tutti i grandi doppiatori del passato come Cigoli, Panicali, Sibaldi, De Angelis, Montagnani... vecchie glorie che hanno dedicato il loro tempo ad insegnarmi molte cose.

    Tuo figlio promette in questo campo?
    Sì, come spettatore, perché mi segue moltissimo attraverso la televisione.

    Un tuo sogno nel cassetto?
    Vivere felicemente con la mia famiglia.

     
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  2. daga88
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    Sposto il topic in anime,ok? :lol:
     
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